Oggi vi regaliamo qualche tavola in anteprima di una nuova serie Villain che lanceremo in primavera: Le Città Invisibili.
Matite e chine di Andrea Olimpieri. Niente male il ragazzo, vero?
mercoledì 27 novembre 2013
giovedì 21 novembre 2013
Game Over: Contenuti speciali.
Noi Villani abbiamo deciso di mostrarvi il dietro le quinte dei nostri prodotti, aprendo il sipario sul lavoro che precede la realizzazione di un albo. Questa volta è il turno di Game Over. E allora cominciamo a chiederci: da dove viene l'idea di Pindaros, un videogioco maledetto, che nessuno è mai riuscito a finire?
Lo spunto è facilmente riconoscibile: chi scrive è un grande appassionato di Lovecraft, il creatore del Necronomicon, un immaginario testo di magia nera scritto dall'arabo folle Abdul Alhazred.
Ad ispirare Lovecraft fu Il re in giallo di Robert Chambers, il libro che porta alla follia, protagonista dell'omonima raccolta di racconti. I due scrittori si erano a loro volta rifatti a testi di magia nera redatti dopo tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo, la Chiave di Salomone e il Picatrix.
L'idea del libro maledetto rappresenta dunque un topos letterario, quasi un genere a sè stante: questo è un bene, perché permette di costruire con facilità una storia, ma anche un male, perché si tratta di camminare su di una strada già battuta da altri.
Per questo siamo ricorsi ad un vecchio trucco narrativo, che potremmo definire come una sorta di ristrutturazione delle idee.
Prendete la puntata pilota di Battlestar Galattica: il capitano Adamo si ritrova al comando dell'unica nave militare sopravvissuta allo sterminio delle Dodici Colonie, e la deve traghettare verso un leggendario pianeta, conosciuto come la Terra, dove la razza umana avrebbe avuto origine. Il riferimento al Vecchio Testamento non poteva essere più evidente: Adamo deve guidare il suo popolo nello spazio, il luogo per definizione più simile al deserto, alla ricerca della terra promessa.
Lo spunto è facilmente riconoscibile: chi scrive è un grande appassionato di Lovecraft, il creatore del Necronomicon, un immaginario testo di magia nera scritto dall'arabo folle Abdul Alhazred.
Ad ispirare Lovecraft fu Il re in giallo di Robert Chambers, il libro che porta alla follia, protagonista dell'omonima raccolta di racconti. I due scrittori si erano a loro volta rifatti a testi di magia nera redatti dopo tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo, la Chiave di Salomone e il Picatrix.
Il Necronomicon, nella versione del film L'armata delle tenebre
L'idea del libro maledetto rappresenta dunque un topos letterario, quasi un genere a sè stante: questo è un bene, perché permette di costruire con facilità una storia, ma anche un male, perché si tratta di camminare su di una strada già battuta da altri.
Per questo siamo ricorsi ad un vecchio trucco narrativo, che potremmo definire come una sorta di ristrutturazione delle idee.
Prendete la puntata pilota di Battlestar Galattica: il capitano Adamo si ritrova al comando dell'unica nave militare sopravvissuta allo sterminio delle Dodici Colonie, e la deve traghettare verso un leggendario pianeta, conosciuto come la Terra, dove la razza umana avrebbe avuto origine. Il riferimento al Vecchio Testamento non poteva essere più evidente: Adamo deve guidare il suo popolo nello spazio, il luogo per definizione più simile al deserto, alla ricerca della terra promessa.
Il galactica alla ricerca della sua Israele
Per questo, abbiamo cercato di camuffare lo spunto iniziale, cercando piste meno battute. Siamo partiti da una riflessione: ad oggi i libri non hanno più l'esclusiva di determinare il nostro immaginario, per cui abbiamo cercato di rivolgere la nostra attenzione ad altri prodotti di intrattenimento.
Forse sarebbe stato più facile provare con un film maledetto, ma anche lì qualcuno era arrivato prima di noi. Nello specifico, possiamo citare il maestro John Carpenter, con il suo Bruciature di sigarette, l'ottavo episodio della prima stagione di Masters of Horror.
Il trailer di bruciatura di sigaretta, in inglese
Di recente, l'industria dei videogiochi ha superato per incassi quella del cinema, per cui il nostro immaginario è ad oggi definito soprattutto da quello a cui giochiamo. In questo modo ci è venuto piuttosto naturale ristrutturare la nostra idea iniziale trasformandola in un videogioco maledetto. La rete si è dimostrata un prezioso alleato, fornendo linfa al nostro spunto: esiste infatti una leggenda urbana legata ad un fantomatico cabinato, Polybius, a cui non potevamo non fare riferimento. Il nome del nostro videogioco maledetto, Pindaros, è un chiaro omaggio a questa suggestione.
Polybius citato in una puntata dei Simpsons
Il resto è venuto da sé. Una volta identificato lo spunto, siamo partiti, forti del fatto che potevamo contare anche sulle molteplici suggestioni offerte dal mondo dei videogame. L'ambientazione futuristica ci è sembrata una scelta naturale, proprio per poter amplificare questa possibilità e nel contempo camuffare il più possibile lo spunto iniziale.
Nel prossimo contenuto speciale, ci soffermeremo sulla parte grafica.
Grazie per l'attenzione e mi raccomando, giocate sempre al meglio delle vostre possibilità, e forse un giorno avrete l'occasione di confrontarvi con Pindaros...
Giulio A.Gualtieri
mercoledì 20 novembre 2013
Luoghi e suggestioni di Siouxie Fox #1
Nel corso degli anni, Mamma Roma mi ha
suggerito diverse storie. Siouxie Fox è la prima che ho deciso di
scrivere.
Re Di Roma:
Anni fa, vendevo vino e tartufati in
giro per le fiere. Sotto un Natale dei primi anni 2000, mentre
lavoravo a Re Di Roma, innalzarono un orribile monumento di lamiere
al centro della piazza. È una delle cose più brutte che abbia mai
adornato Roma. Dopo pochi mesi era pieno di scritte e dopo pochi anni
il comune ha avuto il buon gusto di rimuoverlo. Credo che quel
monumento sia stato una suggestione solo per me e qualche piccione,
ed è il motivo per cui nelle primissime pagine di Siouxie, al centro
della piazza, c'è una statua che sancisce il patto stretto tra i
vivi e i morti che abitano a Caput Mundi.
L'orribile monumento che per fortuna non c'è più.
Uno scorcio del monumento disegnato da Valentina Zeppa.
Via Del Mandrione:
A mio modesto parere, il Mandrione e la
Casilina Vecchia sono tra i più bei luoghi della capitale. Mentre
frequentavo la Scuola Internazionale di Comics, un mio carissimo
amico, il “crucco”, abitava da quelle parti. Abbiamo passato
nottate intere a disegnare ed è il posto dove ho deciso che sarei
diventato fumettista. La casa aveva un'enorme terrazza, che copriva
tutta la parte superiore dell'abitazione. Durante l'estate, spesso il
crucco organizzava cene e feste lassù. Nella casa accanto, abitavano
solo transessuali. Ogni tanto, dalle finestre spuntava qualche trans
nudo che ci chiedeva se poteva partecipare ai nostri festeggiamenti.
Abbiamo sempre declinato, ma alcune di quelle conversazioni sono
rimaste scolpite nella memoria. Quel posto non era un bordello, era
solo un luogo dove una minoranza poteva sentirsi al sicuro, lontano
da tutti i commenti e gli sguardi che un qualsiasi trans può
ricevere in giro per Caput Mundi. Spesso, lì davanti, c'erano BMV e
Mercedes parcheggiate. Mai visto così tante facce imbarazzate di
borghesi in attesa delle loro concubine. Ovviamente, è sul Mandrione
che Roma mi ha regalato i primissimi imput per scrivere Siouxie Fox.
Un'interessante panoramica del Mandrione.
La vita del Mandrione nella Roma di Siouxie Fox.
San Giovanni:
Come qualsiasi romano, sono spesso
rimasto bloccato nel traffico a San Giovanni.
Il traffico e San Giovanni: Una lunga storia d'amore.
Nel futuro, per evitare il traffico,
c'è chi si può permettere di comprare dei reattori
anti gravitazionali THX-1138.
Via Merulana e Santa Maria Maggiore:
Per me, via Merulana è sempre stato un
luogo di passaggio, ci sono un paio di negozi di belle arti e ogni
tanto vado lì a fare compere. Dentro Santa Maria Maggiore, invece,
una volta mi sono confessato. Non sono Cattolico, era un periodo
parecchio turbolento della mia vita, uno di quelli nei quali puoi
facilmente cascare in un raptus mistico di qualsiasi tipo. Stavo
visitando la Basilica e improvvisamente ho deciso che volevo sapere
cosa si provava durante una confessione. Finito tutto, il prete
voleva battezzarmi. Secondo lui era assolutamente necessario. Non
prese bene il mio rifiuto. Ora ci rido, ma all'epoca fu un
bruttissimo momento. Soffrivo di attacchi di panico e l'ultima cosa
che poteva farmi bene era un prete che sosteneva il mio essere una
pecorella smarrita preda del Diavolo! Non sono mai più entrato lì
dentro. Non è stata una cosa voluta, ma non è un caso che Siouxie
catturi il primo fantasma nelle vicinanze di quella Basilica.
Un brutto momento della mia vita:
Il confessionale di Santa Maria Maggiore.
Caccia ai fantasmi su Via Merulana.
Nel prossimo numero di Siouxie: l'Appia Nuova, le catacombe, la porta alchemica di Piazza Vittorio e un barcone sul lungotevere!
Bruno Letizia.
lunedì 11 novembre 2013
Perduto su Verticalismi
Oggi una nostra storia breve, scritta da Michele Monteleone, disegnata da Paolo Villanelli e inchiostrata da D'Amico appare su Verticalismi QUI. Se non conoscete ancora il sito che ospita decine di favolosi Webcomic, vi invitiamo a cliccare su questo comodo LINK e farvi un bel giro.
E se avete degli splendenti Mela-device, Verticalismi funziona perfettamente anche lì. |
Come al solito: keep it cool, keep it Villain!
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